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Bollicine sulla città e La Casa del Vino

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Bollicine sulla città e La Casa del Vino, due degli appuntamenti che sabato scorso si sono svolti in Trentino.

Bollicine sulla città è l’annuale evento del Trento DOC, un ricco carnet che spazia dal 17 novembre al 11 dicembre, un’occasione unica per tutti gli appassionati per degustare la collezione 2016 delle bollicine di montagna più amate dagli italiani e con alle spalle oltre un secolo di tradizione che vede come capostipite l’illustre Giulio Ferrari, patron del Ferrari spumante. Tra le altre iniziative nel PALAZZO ROCCABRUNA: DEGUSTAZIONI DELLA COLLEZIONE TRENTODOC 2015 dal 17 novembre all’11 dicembre nei giorni di giovedì, venerdì, sabato, domenica e 8 dicembre. Ancora PALAZZO ROCCABRUNA:  A TAVOLA CON IL TRENTODOC e I PRESIDI SLOW FOOD a Palazzo Roccabruna ogni sabato sera dalle 19.00 alle 22.00 menu di territorio che valorizza i presidii Slow Food del Trentino abbinati al Trentodoc. E’ gradita la prenotazione, tel. 0461/887101. Con Happy Trentodoc le bollicine di montagna incontrano i prodotti gastronomici della Strada del Vino e dei Sapori del Trentino: stuzzicanti abbinamenti  che renderanno più “sparkling” il momento dell’aperitivo! Tutti i giorni da sabato 19 novembre a domenica 11 dicembre 2016 – E molti altri appuntamenti in cantine e ristoranti con i prodotti del territorio abbinati al Trento DOC. Sabato si è appunto svolto nel suggestivo scenario del MUSE – Museo delle Scienze, per tutta la giornata era aperto il banco assaggio alla presenza di 43 case spumantistiche trentine con circa 120 etichette. Evento riservato agli operatori del settore. Altissima la presenza di visitatori, visto l’arrivo massiccio dei sommelier italiani presenti anche per la nomina del Miglior Sommelier d’Italia 2016 AIS. Alto l’interesse dei presenti, tanto che alcuni desks si sono trovati presto senza riserve di bottiglie da aprire.

INFO: http://www.trentodoc.com/documenti/pieghevole_2016_107x297mm_ese_web.pdf

Bollicine sulla città e La Casa del Vino
Bollicine sulla città e La Casa del Vino

Il secondo appuntamento era fissato a partire dalle 17.00 presso la Casa del Vino di Isera, un evento presentato da Luca Bini, manager della Casa, per offrire la degustazione in anteprima dei vini premiati dalle varie guide del settore. La Casa del Vino è ospitata in un antico palazzo nel centro del paese di Isera e raccoglie i vini delle cantine della Vallagarina, è ristorante con specialità del territorio, shop dei vini e di prodotti alimentari locali d’eccellenza, dispone di bellissime camere per il soggiorno di chi vuole fermarsi anche per la notte. Arrivando per la degustazione si aveva la sorpresa di trovare nel giardino esterno un box con un magnifico cavallo Apaloosa e il fieno che copriva il terreno spandeva il suo profumo fin dentro il palazzo, altrettanto sorprendente il banco su cui era esposta verdura biologica della Val di Gresta che  poteva essere acquistare durante la serata.

INFO: www.arhorses.com

Bollicine sulla città e La Casa del Vino - apaloosa
Bollicine sulla città e La Casa del Vino – apaloosa

Ai partecipanti veniva consegnato il calice per la degustazione dei vini, si trattava del Etoilé Sparkle ideato da Luca Bini e prodotto da Italesse, un calice studiato appositamente per il Trento doc, con il nostro calice ci si poteva avviare nelle sale in cui si trovavano i banchi assaggio dei vini e chiedere la degustazione di quelli che interessavano, per esempio tra i campioni delle bollicine il Giulio Ferrari Riserva del Fondatore, tra i bianchi ottimi Gewürztraminer altoatesini, il grande rosso della Tenuta San Leonardo dei Marchesi Guerrieri Gonzaga e un “orange wine” come la Ribolla gialla di Primosic da Oslavia. Nelle sale trovano posto anche i Presidi Slow Food con eccellenze del Friuli V.G. e dell’Alto Adige. Il Friuli V.G. presentava il formaggio di malga delle latterie turnarie, sorte nel XIX secolo per migliorare la qualità del prodotto caseario durante l’alpeggio; un altra specialità il Formadi Frant che aveva lo scopo di recuperare e conservare formaggi non idonei alla stagionatura e perciò frammentati, poi miscelati e impastati con sale, pepe, latte e panna fino ad ottenere un composto omogeneo da consumarsi dopo una stagionatura di 40 giorni circa quando ha acquisito il suo particolare sapore in cui il piccante contrasta le sensazioni di dolce. C’era poi la Pittina che si produceva con carne di pecora, capra o selvaggina per cui veniva impastata con componenti aromatici e affumicata per smorzare i forti aromi e sapori della carne. Logicamente non poteva mancare il San Daniele che inondava la sala con i suoi profumi eleganti.

Bollicine sulla città e La Casa del Vino - ribolla-gialla
Bollicine sulla città e La Casa del Vino – ribolla-gialla

Ad accompagnare formaggi e salumi un pane della tradizione, il Pan di Sorc, che prevedeva di base una miscela di farina di mais (il sorc in dialetto), segale, frumento, fichi secchi a cui alcuni erano soliti aggiungere anche uvetta e semi di finocchio, si ottiene una pagnotta rotonda alta pochi centimetri e con la crosta molto scura e fragrante che fa da contrasto con la mollica gialla e dal caratteristico aroma di polenta. Il presidio dell’Alto Adige offriva il Graukãse  che appartiene alla famiglia dei “Sauerkäse”, i formaggi a coagulazione acida che non prevedono l’utilizzo del caglio, presentato  in insalata con la cipolla, condito con olio e aceto e accompagnato con il cavolo cappuccio condito con speck croccante. Mentre si percorrevano le varie stanze, si salivano e scendevano scale, ci venivano offerti piatti e finger foods della casa presentati da giovani studenti delle scuole professionali del territorio. Erano stati preparati con un percorso finalizzato alla conoscenza dei vini, per esempio per quelli incaricati alla degustazione e ai cibi per quelli che portavano le specialità preparate per essere abbinate ai vini: si passava dalla polenta conciata con il formaggio alla minestra di fagioli, oppure lo strudel di crauti, la stupenda tartare di carne salada, una frittura di pesce nel “scartosso” di rara bontà.

INFO: http://www.casadelvino.info

Bollicine sulla città e La Casa del Vino
Bollicine sulla città e La Casa del Vino

Non potendo soggiornare nelle camere della Casa del Vino perché già tutte occupate (da provare almeno una volta per quanto sono affascinanti e comode) siamo stati ospitati nell’Agriturismo Maso Fiorini a poche centinaia di metri dalla stessa Casa del Vino. Il Maso, che nella tradizione del Trentino Alto Adige di austrungarica memoria sarebbe la fattoria, è sorto nel mezzo delle vigne e alberi di mele. Si trova sulla Destra Adige proprio di fronte a Rovereto. Si sale tra le coltivazioni e, attraversata l’entrata si parcheggia su una delle terrazzature su cui sorgono le costruzioni, bella l’architettura degli edifici con tanta pietra e con tanto legno a vista. Si sale una scala e dopo il portone di ingresso si trovano le otto stanze disponibili, noi eravamo nella numero cinque, una camera ampia con travi del tetto a vista, balcone che guarda la valle a sud, letto ampio e comodo con piumone di tradizione nordica, bagno elegante con doccia, mobili  in stile shabby chic. Ritornando all’aperto si incontra una costruzione che funge da ufficio d’accoglienza, cucina, shop e sala per la colazione: l’agriturismo produce oltre alla coltivazione dell’uva e di alberi da frutta, il succo di mele, confetture di frutta tra cui quella ottima di mirtilli neri, per colazione vengono presentate  le torte fatte in casa e noi abbiamo trovato, ancora calda, la crostata di confettura di mirtilli… peccato non essere riusciti a mangiarne più di una fetta! La notte a Maso Fiorini era passata godendo di un silenzio come poche volte si può apprezzare, la location defilata e immersa nella natura favorisce l’isolamento anche acustico. L’accoglienza del personale e della proprietà è squisita e merita la visita. U.B.

INFO: http://www.masofiorini.it/index.htm

Bollicine sulla città e La Casa del Vino - Maso Fiorini camera 5
Bollicine sulla città e La Casa del Vino – Maso Fiorini camera 5

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